mercoledì 18 marzo 2015

SANTA MARIA ZELIA GUERIN terziaria francescana, madre di famiglia (e di S.Teresa di Lisieux) / 28 agosto





SANTA MARIA ZELIA GUERIN in MARTIN
Madre di famiglia, terziaria francescana
Gandelain, 23 dicembre 1831 – Alençon, 28 agosto 1877

SAN LUIGI MARTIN
Bordeaux, 22 agosto 1823 - La Musse, 29 luglio 1894

Genitori di S. Teresa di Gesù Bambino
del Volto Santo


Maria Zelia Guérin (1831-1877) era una ricamatrice e Luigi Martin (1823-1894) un orologiaio, sono i genitori di santa Teresa di Gesù Bambino e costituiscono un  tipico esempio di famiglia autenticamente cristiana.
Luigi e Zelia, malgrado il secolo che ci separa, hanno sperimentato condizioni di vita molto vicine alle nostre. Tutti e due hanno lavorato per crescere i loro figli, sono corsi dietro al tempo, hanno conosciuto le gioie e le pene di una famiglia ordinaria e sono morti di malattie che ci sono familiari.
Cio che ha costituito la loro santità non sono stati gli avvenimenti in se stessi ma il modo in cui li hanno vissuti. ln tutti gli aspetti della loro vita essi non hanno avuto che una fonte e uno scopo: l'amore di Dio. Questo orientamento del cuore non li ha disincarnati ma ha fatto della loro vita ordinaria un'avventura d'amore.

Maria Zelin
aveva desiderato avere molti figli da consacrare al Signore e venne esaudita; nacquero nove creature, quattro delle quali decedute quasi subito, ma le altre cinque - Maria, Paolina, Celina, Leonia e Teresa - si fecero tutte religiose (quattro carmelitane scalze, Leonia visitandina). Degli scomparsi, due erano maschi e Zelia avrebbe desiderato che diventassero sacerdoti o missionari.
La "Storia di un’anima" - il capolavoro di santa Teresina – lascia intravedere una donna capace di profonda comprensione umana, la cui pedagogia si caratterizzava per l’equilibrio di dolcezza e di fortezza, illuminata dalla fede e dall’abbandono alla volontà di Dio.
Terziaria francescana e fedele socia dell’arciconfraternita del Cuore Agonizzante di Gesù, visse in pienezza la sua missione coniugale e materna, creando in famiglia un ambiente sereno e gioioso. Colpita da un tumore di cui intuì subito la natura e la gravità, si spense santamente il 28 agosto 1877, quando Teresina aveva solo cinque anni.
Nella sua ascesi continua ebbe un valido aiuto nel marito: membro dell’Adorazione Notturna, della Conferenza di San Vincenzo e dell’Opera per la Propagazione della Fede, alimentò in famiglia un clima di carità operosa e di zelo apostolico che avrebbe lasciato una traccia profonda nelle figlie, alla cui educazione si dedicò totalmente dopo la morte di Zelia, trasferendosi da Alençon a Lisieux. Soffrì per l’entrata in monastero di Teresa, ma ne fece generoso sacrificio al Signore. La morte lo colse il 28 luglio 1894.  (Angelo Montonati)



"Il buon Dio mi ha dato
un padre e una madre
più degni del cielo
che della terra"

S.Teresa del Bambin Gesù
Piccolo fiore del Carmelo

Lettera 231 ed. ital.
I processi per le cause di canonizzazione di Luigi Martin e Zelia Guérin furono istituiti separatamente nelle diocesi di Bayeux-Lisieux e di Sèes dal 1957 al 1960 e quindi inviati a Roma.
I genitori di santa Teresa di Gesù Bambino, dichiarati Venerabili da Giovanni Paolo II il 26 marzo 1994, sono stati beatificati a Lisieux il 19 ottobre 2008 da Benedetto XVI perchè corisposero alla grazia battesimale esercitando tutta la loro vita, in modo eroico, le virtù teologali della fede, speranza e carità, e le virtù cardinali della prudenza, giustizia, fortezza, temperanza e in paticolare le virtù evangeliche della mitezza, umiltà, povertà, misericordia, e martirio, esemplificate in Gesù Cristo.

* LINK: Iter della CausaIl miracolo: intervista al postulatore P. Antonio Sangalli ocd (sito esterno)
* Vedi il documentario della beatificazione pubblicato su CFS 

Luigi e Zelia sono stati canonizzati il 14 ottobre 2015, mese in cui si celebrato il Sinodo sulla Famiglia in Vaticano. È una canonizzazione importante in questa epoca dove la famiglia ha tanto bisogno di sostegno. Una canonizzazione è infatti anzitutto il riconoscimento di una missione affidata dalla Chiesa.

- Speciale Canonizzazione - articoli e video

Postulazione : Postulazione Generale dei Carmelitani Scalzi, Corso Italia 38 - 00198 - Roma










MARIA ZELIA GUERIN

Secondogenita di Isidore Guérin e di Luisa Giovanna Macé, Azelia Maria Guérin (in seguito verrà chiamata solamente Zelia) nacque il 23 dicembre 1831 in una casa di Gandelain unita al comune di Saint Denis sur Sarthon nell’Orne dove suo padre, ex soldato dell’impero, era arruolato nella gendarmeria. Fu battezzata il giorno successivo alla sua nascita nella chiesa di Saint Denis sur Sarthon. La sorella Maria Luisa la precedette di due anni. Diventerà Suor Maria Dositea alla Visitazione di Le Mans. Il fratello Isidoro nascerà quasi dieci anni dopo e sarà il bambino coccolato da tutta la famiglia.
In una lettera al fratello descrive lei stessa la propria infanzia e la propria giovinezza: «tristi come un sudario, perché se mia madre ti coccolava, con me, e tu lo sai, era troppo severa; nonostante lei fosse buona, non sapeva come prendermi, così il mio cuore ha molto sofferto.» Questa educazione forgerà il suo carattere, il suo modo molto (troppo?) scrupoloso di vivere e la sua spiritualità.

Zelia merlettaia, imprenditrice e madre di famiglia

Dopo gli studi nel convento dell’Adorazione Perpetua, in rue de Lancrel ad Alençon, si sentì chiamata alla vita religiosa ma visto il rifiuto della superiora delle suore della carità dell’Hôtel-Dieu, si orientò verso una formazione professionale e iniziò con successo la produzione del celebre Point d’Alençon. Verso la fine del 1853, si insediò quindi come «fabbricante del Point d’Alençon» al numero 36 di rue Saint Blaise fornendo del lavoro a delle operaie a domicilio.
Zelia lavorava parecchio, ma mai a scapito della famiglia a cui dava una priorità assoluta; infatti, lavorava in casa e talvolta fino a tarda notte, per non togliere tempo e affetto alla famiglia.

Zelia, sposa amorevole
Nel mese di aprile del 1858, Zelia Guérin incrocia sul ponte di San Leonardo un giovane uomo la cui andatura la colpisce... È Luigi Martin, orologiaio. Tre mesi dopo, alle 22 del 12 luglio 1858 ha luogo il loro matrimonio civile e due ore più tardi, a mezzanotte, il 13 luglio, nell’intimità, si scambiano la loro promessa nella chiesa di Notre-Dame, ricevuta dall’abate Hurel, decano della chiesa San Leonardo.
L’amore che nutre verso il marito è descritto nelle sue lettere: «Tua moglie che ti ama più della sua vita», «Ti abbraccio come ti amo»... Sono solo parole: la loro gioia consiste nello stare insieme e nel condividere tutto quanto della vita quotidiana sotto lo sguardo di Dio.

"All'inizio - scrive p. Antonio Sicari (1) - avevano quasi pensato a conciliare assieme la vocazione al matrimonio e la loro antica passione ad appartenere soltanto a Dio, vivendo assieme come veri sposi, ma verginalmente. Poi il loro confessore li aiutò a capire che avere dei figli e spendersi interamente per la loro santità, era la maniera più normale (ma quanto rara!) di unire assieme le due vocazioni".

(1) In queste righe ci si sofferma soprattutto sulla figura di Zelia, e in particolare Zelia terziaria francescana. Il web è ricco di contributi di approfondimento molto validi, tra questi  la  scheda "Santi coniugi Martin" di P. Antonio M. Sicari ocd.

Luigi orologiaio e uomo giusto

Anche Luigi da giovane aveva sentito il desiderio di consacrarsi a Dio ma non aveva potuto realizzarlo perché non conosceva il latino (allora necessario per i religiosi, aveva pure iniziato a studiarlo). La qualità del suo lavoro d'orologiaio rese rinomato il laboratorio di Luigi Martin. All’esposizione del 1858 a Alençon gli fu assegnata la medaglia d’argento.
Era fedelissimo alla chiusura domenicale e, nonostante la possibilità di buoni affari e le insistenze degli amici, egli non aprì mai il negozio nel giorno del Signore. Era di una onestà esemplare ed era molto sollecito nei pagamenti e nell'estinguere eventuali debiti: non voleva tenere neanche un attimo ciò che spettava gli altri. I suoi rapporti con il personale, che dice di amare come i membri della sua famiglia, con i vicini e i conoscenti, ce la mostrano sempre pronta a combattere le ingiustizie, a sostenere chi ne ha bisogno. Il Vangelo guida ogni suo gesto.
Con questo impegno e questa professionalità, i coniugi Martin taggiunsero pian piano una certa tranquillità - se non agiatezza - economica, che però non impedì loro di continuare a destinare denaro per i poveri e per la chiesa.

 
Annould: Una serata della famiglia Martin (1916)
Maria ha in grembo la piccola Teresa di Lisieux


La famiglia è l' "ambito prioritario nel quale
vivere l'impegmo cristiamo
e la vocazione francescana" (Cost. Ofs art.24)

 
Zelia, madre felice ma provata
Dal 1860 al 1873, nasceranno 9 bambini in casa Martin di cui 4 moriranno in tenera età. Zelia proverà gioie e dolori al ritmo di queste nascite e di questi decessi: Nella sua corrispondenza si legge così: «Amo i bambini alla follia, ero nata per averne...».
A distanza di due anni dallle nozze nacque, il 22 febbraio 1860, la prima figlia, Maria Luisa, robusta, brunetta serena e vivace, chiamata in casa solo col nome di Maria, al contrario della mamma che si faceva chiamare solo Zelia, quando il suo nome per intero era Maria Zelia.
Tutte i figli, tanto era la venerazione per la Madonna a casa Martin, ebbero come primo nome Maria, da porli così a sotto il suo santo manto.
Il 7 settembre 1861, venne alla luce Maria Paolina "brunetta, sana e vivace" e tre anni dopo, altra gioia in casa Martin, il 3 giugno 1863, nasce Maria Leonia, "biondina e gracile", come di lei scrisse la mamma.
Nella primavera del 1865, arrivò Maria Elena, ma cominciarono per Zelie le prime avvisaglie di quel tumore al seno che avrebbe minato il suo  fisico fino a portarla alla morte 12 anni dopo.
I coniugi Martin, ora desideravano tanto un maschietto e implorarono che San Giuseppe intercedesse per loro: arrivò prima Maria Giuseppe Luigi, che morì dopo 6 mesi e dopo Maria Giuseppe Giovanbattista, che arrivò ai solo nove mesi.
I coniugi Martin non ebbero più il coraggio di chiedere un altro maschio e nel 1869 annunciarono con gioia la nascita di una bella bambina piena di salute, Maria Celina.
Purtroppo, poco dopo la nascita della "graziosa" Celina il 28 aprile 1869, morirà tra le braccia della mamma, per quello che sembrava un semplice raffreddore, la piccola Elena: "un gioiellino, bello da incantare - come di lei diceva Zelia - fresca come una rosa al mattino ... d'intelligenza precoce". Aveva solo cinque anni.

Wendy Leifed si sofferma sull'elaborazione del lutto di Zelia, nel suo libro Madri di Santi (ed. Ancora, Mi) : "Questa perdita - scrive - fu per Zelia ancor più straziante delle precedenti Aveva perso due figli, entrambi i genitori e il suocero in un arco di tempo così breve che non le erano rimaste le forze necessarie per affrontare un'altra morte. Elena era la terza piccina che se ne andava e forse Zelia cominciava a temere che anche gli altri figli avrebbero subito, uno dopo l'altro, la stessa sorte.
Ogni volta la sua fede veniva messa alla prova e lei doveva scegliere tra un abbandono sempre più fiducioso alla volontà di Dio e l'inaridimento causato dall'amarezza. Entrambe i coniugi manifestarono apertamente il loro dolore per la morte dei figli, ma riuscirono poi in qualche modo a confidarlo a Dio e trovare conforto in lui. La fede insegnava loro una verità assai difficile e dolorosa: poiché quella era la volontà di Dio, bisognava accettarla con pazienza e fiducia. Zelia emerse da queste prove con la certezza che la vita eterna fosse una realta; non si illudeva infatti che il mondo, potesse offrire una felicità o delle soddisfazioni durature. Se c'era una cosa che aveva imparato dalla vita che la morte era sempre in agguato, ma soprattutto e al di là di tutto che c'era il buon Dio e la promessa del Paradiso. Più le sofferenze mentavano più tutto ciò le appariva chiaro. Una visione così realistica e quasi brutale della vita non ce di lei una persona triste e austera, ma contribuì ad a tare la sua fede e il suo amore nei confronti di Dio. La fede stava operando prodigi in lei ed ella la assecondava perfe mente. Era una donna energica, gioiosa, comprensiva, con forte senso degli affari, decisa a sfruttare al meglio il gusto bello che la gente possedeva.
Ritratto si S. Teresina di Gesù Bambino
con la mamma Santa Zelia, da un disegno di Celine

Dopo la morte di Elena, la sorella di Zelia, suora alla Visitazíone, le scrisse una lettera profetica:
"Un giorno la tua incrollabile fiducia in Dio sarà magnificamente ricompensata. Puoi star certa che egli ti benedirà... Non un bellissimo premio se Dio fosse così contento di te da un figlio destinato a diventare il grande santo che da tanto desideri?".

Nascita di S. Teresa di Gesù Bambino

Pochi giorni di vita furono quelli di Maria Melania Teresa, nata il 16 agosto 1870. Finalmente, il 2 gennaio 1873, le profezia della sorella di Zelia, Elena, s'avverò e venne alla luce una bambina "forte e sana ... pare molto graziosa, biondina, occhi azzurri", Maria Francesca Teresa. Sarebbe stata colei, continua la Leifed nella sua biografia: "che avrebbe rappresentato la conferma delle sue doti di mamma; ella non avrebbe potuto vedere troppo a lungo per potere vederla, ma la santità di sua figlia sarebbe stata il segno che Dio apprezzava la sua fedeltà e i suoi sacrifici".

Zellia, educatrice
L’educazione delle figlie mobilita tutta l’energia del suo cuore. La fiducia era l’anima di questa educazione. Per i suoi figli, desidera il meglio... diventare dei santi! Questo non le impedisce di organizzare feste, giochi... in questa famiglia ci si diverte anche!
Ad Alençon si svolgevano ogni anno tre grandi sagre e i Martin ne frequentavano almeno una. C'erano i pellegrinaggi e le vacanze al mare o dai cugini a Lisieux, dove con grande gioia dei bambini, si potevano fare gite in campagna, ricevimenti, feste. Zelia preparava le fruttelle per le grandi occasioni e alla sera lei e Luigi giocavano a dama o leggevano insieme.



Maria Luisa
varcherà la soglia del Carmelo di Lisieux on il nome di Suor Marie del Sacro Cuore, +19 gennaio 1940

Marie Pauline si è consacrata carmelitana a Lisieux con il nome di Madre Agnès di Gesù, + 28 luglio 1951
alla vigilia della ricorrenza del dies natale di suo padre san Luigi Martin

Maria Leonia diverrà Visitandina nel monastero di Le Mans, dove renderà l'anima a Dio il 16 giugno 1941
Il 2 luglio 20015 è stata solennemente aperta la sua Causa per la beatificazione

Maria Celina diverrà carmelitana scalza nel monastero di Lisieux, nel quale morirà per ultima nel 1959.
Celina renderà il nome di Suor Genoveffa del Volto Santo e di Santa Teresa;
redasse due volumi  di ricordi, uno con il "ritratto" di Luigi e il secondo con quello di  Zelia
Maria Francesca Teresa, entrò nel monastero di Lisieux a 15 anni e prenderà il nome di
Suor Teresa del Bambin Gesù e, del Volto Santo
morirà a 24 ann, il 30 settembre 1897.

Zelia, Terziaria francescana
monastero delle clarisse di Alençon

Zelia fu attratta dal Terzo Ordine francescano.
Se non si hanno documenti certi che vi fosse
iscritta, certamente frequentò varie volte al mese
le clarisse per seguire gli insegnamenti
di san Francesco d’Assisi e di santa Chiara.

La comunità delle Clarisse, fondata da Marguerite
de Lorraine più di 500 anni fa,
è ancora presente in rue de la Demi-Lune.
"Una fede fervente spinge a compromettersi, a sostenere e ad avvicinare altri cristiani, a godere dell'amicizia di altri fratelli e sorelle in Cristo, a testimoniare I'amore di Dio. Questo slancio è opera
dello Spirito: si manifesta in tutte le epoche della Chiesa e riveste diverse espressioni culturali. Luigi e Zelia I'hanno vissuto nel loro secolo che, al centro di enormi cambiamenti sociali, culturali e politici, è stato particolarmente propizio alla nascita diAssociazioni e Confraternite.
Luigi è impegnato in numerosi movimenti ecclesiastici sia di tipo devozionale come la Compagnia del Santo Sacramento di cui è membro dal 7 ottobre 1858, sia di tipo caritativo come la Conferenza di san Vincenzo de' Paoli o i Circoli Cattolici.
Zelia invece da parte sua del Terz'Ordine di San Francesco d'Assisi, che si riunisce presso il monastero delle Clarisse d'Alençon, sia della Confraternita delle Madri cristiane, diretta dai padri cappuccini, che ha la sede presso la stessa comunità religiosa di monache."(1).

Nel 1954 fu scritto da Maria Celina Martin, divenuta Carmelitana scalza con il nome di Suor Genoveffa del Volto Santo e di Santa Teresa, "Ritratto morale di mia madre" (2), nel quale così ricorda la partecipzione di Zelia al Terz'Ordine francescano:

"Nostra madre si era posta sotto la direzione del curato di Montsort, e frequentava il monastero delle clarisse di Alençon, essendo molto assidua alle riunioni del Terz'Ordine di San Francesco di cui faceva parte. Alle religiose di quel convento confidava le sue intenzioni e le sue pene. 
L’Arciconfraternita del Cuore Agonizzante di Gesù l'aveva iscritta fra i suoi membri, come parecchie altre associazioni religiose. Confessiamo tuttavia che ella sapeva scegliere, essendo nemica di certe "devozioncelle" che sono all'opposto dello spirito del Vangelo, per le loro complicazioni, togliendogli la sua forte e virile semplicità.
Non solo mia madre prendeva parte alle funzioni parrocchiali al di fuori dei giorni di obbligo, come ne dette esempio due mesi prima della sua morte: “Suona la benedizione ed io vi voglio andate” (Lettera a suo fratello ed a sua cognata, 7 gíugno 1877) ma non avrebbe acconsentito ad astenersi dall'assistere alle prediche, anche durante la settimana. E questo non era senza coraggio!
In una delle sue lettere, dopo aver detto che: “malgrado la febbre che la travagliava da sei settimane, quando, in attesa di un bambino, faceva tutto il suo lavoro, come di consueto”, aggiunge: “Mi sono alzata lo stesso tutte le mattine alle cinque emezzo , da quindici giorni, per andare a San Leonardo a sentire i Cappuccini che predicano una missione” (Lettera a sua cognata, 12 febbraio 1870). Un'altra volta, confessa francamente che è “per dovere” che va a sentire certe Prediche.
Il canto di chiesa le piaceva, soprattutto quando era semplice, perché non apprezzava granché i cantici o le messe in musica che avevano del teatrale e dell'artificioso".

1) Jean Clapier, "Luigi e Zelia Martin. Una santità per tutti i tempi", Punto Famiglia, Angri (SA), 2011
2) Maria Celina Martin, "Incomparabili genitori. Ricordo filiale della sorella di santa Teresa di Gesù Bambino", Edizioni OCD, Roma, 2008.

Devota della B. Vergine Maria                   
"Nostra madre - continua Maria Celina - aveva una intensa devozione per la Santa Vergine, riconoscendo di avere ricevuto sovente, per sua intercessione, molte grazie segnalate. A suo fratello, che allora faceva i suoi studi di medicina a Parigi, ella chiede di accendere dei ceri secondo la sua intenzione al Santuario di Nostra Signora delle Vittorie, tanto caro alla nostra famiglia. Sapendolo molto esposto nella capitale, gli dava questo consiglio:
Se tu acconsentissi soltanto a fare una cosa che sto per dirti, e se tu volessi volentieri offrirmela come strenna, sarei più felice che se tu mi inviassi tutta Parigi. Ecco: tu abiti vicino a Nostra Signora delle Vittorie. Ebbene! Entraci soltanto una volta al giorno per dire una Ave María alla Santa Vergine. Vedrai che ella ti proteggerà in maniera del tutto speciale e ti farà riuscire in questo mondo, per darti in seguito un'eternità di felicità. Ciò che ti dico non è da parte mia una devozione esagerata e senza fondamento; ho motivo di avere fiducia nella Santa Vergine; ho ricevuto da lei dei favori che io sola conosco (Lettera del 1° gennaio 1863).
Ecco perché la statua dell'Immacolata che doveva sorridere a Teresa Bambina, era circondata d'onore !


Un giorno, Maria, la nostra sorella maggiore, trovando quella statua troppo grande per la camera dove era stata sistemata, e dicendo che essa “rassomigliava ad una statua da istituto”, voleva combiarla.  La mamma protestò subito: “Quando non ci sarò più, figlia mia tu farai quello che vorrai, ma fino atanto che vivrai, questa Santa Vergine non uscirà di qui” Eila ci facevafare le nostre preghiere ai suoi piedi e la baciavamo tanto spesso che le sue dita erano tutte rotte e bisognava avere diverse paia di mani di riserva!”.


Zelia, ammalata ma sempre fiduciosa
Dal 1865 una ghiandola al seno destro, che degenererà in cancro, fa molto soffrire Zelia. «Se il buon Dio vorraà guarirmi, ne sarò molto contenta, perché, in fondo, desidero vivere; mi costa dover lasciare mio marito e i miei figli. Ma d’altronde, mi dico: se non guarisco, significa che per loro sarà forse più utile che io me ne vada» Il 28 agosto 1877 a mezzanotte e mezza, Zelia muore circondata dal marito e da suo fratello.



 Preghiera di Novena



Santi Louis e Zélie Martin
dopo aver avuto il desiderio della vita religiosa,
avete sentito la chiamata del Signore alla vocazione al matrimonio

Voi che siete i "genitori senza uguali"
di cui parla vostra figlia santa Teresa del Bambino Gesù,
felici genitori di Léonie,
la serva di Dio suor Francoise-Thérèse,
di Marie, Pauline e Céline,
trapiantate sulla montagna del Carmelo
e di quattro altri bambini
rapiti al vostro affetto in tenera età:
Hélène, Joseph, Jean-Baptiste e Mélanie-Thérèse.

Avete reso gloria a Dio
con il vostro umile e paziente lavoro,
con il vostro impegno verso i poveri,
con la vostra vita famigliare nella quale regnava la gioia di amare

Voi avete vissuto concretamente la vostra vita quotidiana
attraverso le gioie e le pene dell'esistenza.
Voi ci amate come vostri propri figli,
con il vostro cuore di padre e il vostro cuore di madre
perché siete gli amici di Dio.

Ascoltate la nostra preghiera e la nostra domanda (...)
e intercedete in nostro favore presso Dio Padre,
per Gesù Cristo nostro Signore, nella grazia dello Spirito Santo.
Amen




Ci sono persone che Dio prende e mette da parte.
Ce ne sono altre che lascia nella massa, che non “ritira dal mondo": sono persone che fanno un lavoro normale, hanno una famiglia normale o sono dei celibi normali. Hanno malattie normali, lutti normali, hanno una casa normale, un abbigliamento normale. Sono le persone della vita normale, quelle che incontriamo per la strada. (...)
Noi, gente che si incontra per la strada, crediamo con tutte le nostre forze che la strada, che questo mondo nel quale Dio ci ha messo, è il luogo della nostra santità. (...)
Non ha importanza quel che facciamo: c'è chi spazza e chi scrive, chi parla e chi tace, chi rammenda e chi fa una conferenza, chi cura i malati e chi batte a macchina. Tutto questo è solo la scorza di una splendida realtà: quella dell'anima che incontra Dio e lo rincontra ad ogni minuto, e ad ogni minuto cresce in grazia, sempre più bella per il suo Dio.
Suonano alla porta? Presto andiamo ad aprire: è Dio che viene ad amarci.
Vuoi un'informazione? Eccola qui: Dio viene ad amarci.
E’ l'ora di pranzo? Andiamo, c'è Dio che viene amarci.
    Lasciamolo fare !”.

    Madeleine Delbrêl
     mistica francese, assistente sociale e poetessa


profilo a cura di marco stocchi




* LINK : SANTUARIO DI ALENÇON città dove ha vissuto la famiglia Martin e città natale di Santa Teresa del Bambin Gesù. Dopo la morte di Zelia si trasferiranno a Lisieux.
* LINK :
SANTUARIO DI LISIEUX

archivio/ofs

2012 - PRIMO CONGRESSO EUROPEO DELL'OFS E GIFRA A LISIEUX
NEI GIORNI DELLA MEMORIA LITURGICA DI LOUIS E ZELIA MARTIN

Il dinamismo evangelico di S. Teresa del Bambin Gesù
esempio per la Gioventù Francescana
Il ricordo di Zelia Guerin terziaria francescana  

Il primo Congresso Europeo dell’Ordine Francescano Secolare e della Gioventù Francescana dell’Europa si è celebrato a Lisieux (Francia) dal 9 al 15 luglio 2012. Anche se la GiFra europea ha avuto in passato cinque suoi Congressi, questa era la prima volta in cui si sono incontrati in un Congresso Europeo i fratelli e le sorelle delle varie Fraternità nazionali dell’OFS e della GiFra, insieme ai loro Assistenti spirituali. Il tema scelto per questo primo Congresso era: “OFS e GiFra in Europa: “Prendete il largo”, “Duc in altum”! (Lc 5,4).
La scelta di Lisieux non è stata casuale, infatti la Gioventù Francescana di Europa confida di imitare il dinamismo evangelico di Teresa di Gesù Bambino, co-patrona delle missioni, e di scoprire le somiglianze tra la dottrina del più giovane Dottore della Chiesa e gli insegnamenti di San Francesco di Assisi. L’altra ragione era la celebrazione della memoria liturgica dei Beati Louis e Zélie Martin, i genitori di Santa Teresa, che viene celebrata nel giorno del loro anniversario di matrimonio, il 12 luglio, e per ricordare che la mamma di Santa Teresa, la beata Zélie Martin, era membro dell’Ordine Francescano Secolare.
Dalle 34 Fraternità nazionali dell’OFS e delle 15 Fraternità nazionali della GiFra esistenti in Europa al Congresso hanno partecipato i rappresentanti provenienti da 25 paesi.
 
(foto e report nel sito dell' OFM  continua )



Il Rev. P. Joseph Stephane-Piat, OFM, era un sacerdote e autore del XX secolo. Il suo La storia di una famiglia: la Casa di Santa Teresa di Lisieux in dettaglio le lotte ei trionfi della famiglia Martin, tra cui la vita di Luigi e Zelia Martin, così come gli altri parenti e fratelli di S. Teresa. Il lavoro è stato originariamente pubblicato a metà degli anni Quaranta da PJ Kennedy and Sons, New York. Il libro di padre Piat è stata anche stampato nel 1994 da Tan Books, avendo ricevuto il Nulla Osta e Imprimatur.