mercoledì 18 marzo 2015

VEN. TERESA GARDI terziaria francescana



1 gennaio
VEN. TERESA GARDI

Terziaria francescana

(1769 - 1837)


Teresa Gardi è nata ad Imola il 22 ottobre 1769 da una umilissima famiglia ed è morta in quella città il 1 gennaio 1837, per cause naturali. La sua vita è apparentemente insignificante, perché non ha nulla che possa destare l'ammirazione di qualcuno. 
La sua straordinarietà è apparsa quando nel 1893 fu trovato, in maniera misteriosa, quanto il suo confessore ci ha lasciato scritto della sua mirabile esperienza. Ha rivissuto infatti tutte le tappe della vita mistica, fino al matrimonio spirituale; esperienza rara che si può comprendere soltanto leggendo i grandi dottori mistici S. Giovanni della Croce e S. Teresa d'Avila.
Ha portato per oltre 30 anni le stimmate, anche se quelle delle mani, pur dolorando, non si vedevano, perché lei pregava continuamente il Signore perché nessuno le notasse. Era preoccupata solo di una cosa: fare in modo che nessuno si accorgesse dei suoi dolori, per poterli offrire con maggiore frutto al Signore; fu ricompensata con continue visioni, locuzioni ed altri fenomeni mistici. Il confessore, tacendo sempre la cosa, scriveva quanto vedeva e sentiva, ed ha preparato un voluminoso diario stampato nel 1913; in esso troviamo descritto quanto di più interessante può avvenire in un'anima innamorata di Dio.


Dopo la scoperta dei documenti del Confessore, ma soprattutto dopo che a Imola fu istruito il processo per la canonizzazione di Pio IX (1909), fu iniziato il processo per la sua canonizzazione; in breve tempo fu ultimato ed il risultato, mandato alla Congregazione romana, fu accolto con entusiasmo; la causa sembrava ormai conclusa, quando la morte di colui che ne era l'anima e le conseguenze della prima guerra mondiale, fecero dimenticare tutto. Soltanto nel 1985 è stato ripreso il cammino nel frattempo divenuto molto più complesso: da nihil obstat: 4 aprile 1995 e decreto sulla validità dell'inchiesta diocesana: 7 aprile 1995, attraverso attenti passaggi e verifiche, si è giunti il 22 gennaio 2015 alla promulgazione del decreto sulle virtù eroiche. La Causa, seguita dalla Posutazione generale OFM.

La Causa di beatificazione è affidata alla Postulatore dell’Ordine dei Frati Minori P. Giovangiuseppe Califano.
Vicepostulatore: P. Gianbattista Montorsi (leggi intervista) frate minore della Provincia Cristo Re dell’OFM - Notizie sull' Iter della Causa
Festa liturgica: 1 gennaio



TERESA GARDI
Fece della sofferenza la via per conformarsi a Cristo


Teresa Gardi fece della sofferenza la via per conformarsi a Cristo. Può apparire archeologismo riscavare nella storia le persone che ci hanno preceduto. Ma può essere che un debito di riconoscenza e un fatto salutare quando il soggetto da “recuperare” è uno che merita attenzione e la gratitudine dei posteri. In quest'ottica va considerata Teresa Gardi, di cui si ha I'impressione di trovarsi di fronte ad una donna eccezionale. Non senza motivo, infatti, sin dagli inizi del secolo, è iniziato il processo di beatificazione.

Teresa Gardi nacque a Imola il 22 ottobre 1769 da una famiglia rnolto povera, ma molto religiosa. Dalla madre fu educata alla pietà e sin da bambina s'intratteneva a lungo nelle chiese della città. Frequentò la scuola per apprendere a leggere ma non imparò a scrivere. Prima perse la madre, poi il sostegno del padre, colpito da apoplessia. A ventisette anni il Signore inminciò ad affinarla con la soffenza. 

Nel 1800 incontrò un francescano di Bologna che scelse come professore e lo conservò fino alla morte. Teresa, affascinata dall'ideale di S. Francesco, entrò nel Terz'Ordine francescano il 13 ottobre 1801, e il 15 ottobre dell'anno seguente, fece la professione nella cappella della Madonna delle grazie. Nel 1802 emise i voti di castità, povertà e obbedienza, ai quali giunse quello di fare sempre ciò era di maggiore gradimento a Dio.

Nel giugno 1804 si registrò un salto di qualità nella sua ascesi: come infiammata da un grande amore verso Dio. Iniziarono le estasi e le visioni, soprattutto dopo la comunione e la Via crucis. Sembra abbia sperimentato anche isegni della passione.

Nel 6 marzo 1810, dopo anni di malattia, morì il padre. Nel 1816 fu Teresa a cadere gravemente ammalata. Le vennero amministrati il viatico e I'unzione degli infermi. Quando sembrava ormai irrecuperbile, Teresa guarì istantaneamente. Nel frattempo anche la sorella Giovanna cadde ammalata. Morì il 17 dicembre 1817. La seguì I'altra sorella, Domenica. Dopo breve malattia anche lei morì il 22 gennaio 1823.

Teresa, guarita, riprese la sua normale attività, soprattutto quella relgiosa. La mattina era in chiesa per la messa e la comunione, ove s’intratteneva per almeno un'ora e mezzo. Vi ritornava la sera per la Via crucis, durante la quale s'immergeva nella contemplazione della passione di Gesù per condividerne i dolori. Si nutriva con poco pane e acqua. Nel suo corpo provava grandi dolori ma lei lo nascondeva dietro un volto sempre felice e raggiante di gioia. Il 1 gennaio 1837 morì. 

Di lei forse non si sarebbe più parlato se non fosse intervenuto un fatto curioso. Nel 1893 una certa Maddalena Gottarelli sognò Teresa Gardi che la esortava a dire al padre Atanasio Baroncini, assistente della locale fraternità del Terz'Ordine francescano di cercare la sua biografia, custodita in una scansia della camera abitata dal francescano padre Gioacchino da Verucchio.

La donna che era una terziaria francescana riferì il fatto al padre Atanasio, il quale rimase scettiico. Il convento, durante le leggi perscutorie, era stato manomesso, i frati allontanati e la biblioteca trasferita altrove. Ma, data I'insistenza di Maddalena, il padre Atanasio iniziò la ricerca. La sorpresa fu che, di fatto, nel luogo indicato era conservato un pacco contenente 18 quinterni, scrìtti di propria mano dal padre Carlo Francesco di Bologna, confessore della Gardidi.

Il segreto fu presto svelato. Il padre Carlo, ammirato della straordiria levatura spirituale della Gardi aveva annotato, giorno per giorno per trent'anni consecutivi, i fenomeni che riscontrava nella sua penitente. Il padre Giambattista Montorsi, in una rapida rievocazione biografica:  "Ha amato la sofferenza. Vita di Teresa Gardi, lmola 1987, assicura che oltre  i 18 quinterni, il padre Carlo ha lasciato tredici fascicoli, una sintesi dei contenuti dei quinterni. Il lavoro è rimasto incompiuto, causa la morte dell'autore, awenuta il 4 aprile 1840, all’età di 86 anni.

E così, tramite un sogno, si è arrivati alla scoperta di questi scriti che riguardano Teresa. Attraverso questi scritti è possibile conoscere la vera dimensione spirituale di Teresa e la sua santità.
Nata per soffrire, Teresa s'innamora della passione di Cristo. Per questo ne fece il tema preferito  delle sue meditazioni. “Dio scegle Teresa Gardi – annota Montorsi - per destinarla alla sofferenza redentrice, la purifica, la perfeziona e I'arricchisce di doni straordinari. Lei accetta con entusiasmo la sofferenza e con molto timore i doni; nell'uno e nell'altro caso ha sempre un desiderio da esprimere al Signore: che tutto rimanga nascosto e che nessuno si accorga di quanto le accade”.

Per potersi di più conformare a Cristo,”uomo dei dolori”, Teresa pregò il Signore perché la facesse sofrire di notte, quando era sola, le concedesse la grazia di potersi alzare in modo di passare inosservata alle sorelle perché non si accorgessero delle sue sofferenze. La sofferenza in Teresa era atto dall'amore. Non si soffre per il Signore se non si ama Dio. Per soffrire per amore del Signore, Teresa desiderava il martirio. Amava il prossimo impegnandosi in servizi anche non gratificanti. Prestava cure, oltre alle proprie sorelle malate, alle persne della sua città. Si recava nelle miglie per ricomporre I'armonia e la pace. Aveva anche il coraggio richiamare alla fedeltà e all'ossenza chi mancava di carità.

La fama delle sue virtù è data da una controprova. Le vicine la insultavano e la beffeggiavano perche si tratteneva molte ore in chiesa. Il suo confessore invece ha lasciato scriltto di lei: "Dico che, dopo aver condotto una vita costantemente innocente e tutta occupata nelle più ardue virtù cristiane, finalmente arrivò il felice momento tanto da lei desiderato, di andare a godere le nozze del celeste sposo”. Teresa ha reso valore alla sofferenza, vivendola nella fede e nell'adesione a Cristo. La sofferenza nel mondo è tantissima, ma spesso viene sciupata perché non se ne conosce il valore. Teresa Gardi aiuta a comprenderla nella luce passione di Cristo e a farne un mezzo di elevazione, di catarsi e di redenzione. (Gino Concetti ofm)


PREGHIERA




O Dio, che hai condotto a te Teresa Gardi per la via del silenzio della sofferenza e dell'amore, aiutaci a seguirne gli esempi.
Tu che allieti la Chiesa nei suoi santi, ascolta, per la sua intercessione, la preghiera che ti innalziamo nella necessità, affinché, nel tuo nome, tu possa essere pienamente glorificato. Amen

CON APPROVAZIONE ECCLESIASTICA








ALTRI CONTRIBUTI

News
- Il 22 gennaio 2015, il Santo Padre Francesco ha ricevuto in udienza privata l’Em.mo Card. Angelo Amato, S.D.B., Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi. Nel corso dell’udienza, il Sommo Pontefice ha autorizzato la Congregazione a promulgare il decreto riguardante le virtù eroiche della Serva di Dio Teresa Gardi, Laica, del Terzo Ordine di San Francesco; nata ad Imola (Italia) il 22 ottobre 1769 ed ivi morta il 1° gennaio 1837. La Causa è seguita dalla Postulazione generale dei Frati Minori (OFM).

TESTO DEL DECRETO: "TU SEI MIA SPOSA, MA SPOSA DI CROCE E NON DI CONSOLAZIONE" di Angelo Amato,  Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi

«Tu sei mia sposa, ma sposa di croce e non di consolazione». Così si legge nel diario della Serva di Dio Teresa Gardi, allorché riferisce le mistiche parole con cui Cristo la invitava amabilmente a percorrere la strada dell’amore e del dolore. «Io voglio che tu soffra e che provi nel tempo stesso una piccola parte di quanto io soffrii nelle tre ore che stetti in croce». In tal modo il Divino Maestro le manifestava il desiderio di associarla alla sua opera di redenzione. Donna del popolo, terziaria francescana vissuta nel silenzio e nel nascondimento, Teresa si incamminò in una vita di intensa preghiera e penitenza, di compassione e bontà verso i poveri e gli ammalati, di dedizione ai familiari e ai bisognosi. I fenomeni mistici e i doni straordinari di cui il Signore la insignì furono custoditi dalla sua francescana semplicità e umiltà, e resi credibili dalle sue eminenti virtù cristiane.

La Serva di Dio nacque ad Imola il 22 ottobre 1769, quartogenita di genitori poveri e ricchi di fede. Fin da piccola fu educata alla vita di pietà e di carità, imparò a leggere ma non a scrivere. Visse tra le mura domestiche e nella comunità cristiana. All’età di nove anni, dandosi alla fuga, vinse l’audacia di un bruto che voleva attentare alla sua purezza. Il suo cuore era già tutto preso dall’amore per Gesù, che ricevette nella Prima Comunione all’età di tredici anni.

La sua giornata era scandita dalla devota partecipazione alla santa Messa, dalla pia pratica della Via Crucis, dall’adempimento della volontà di Dio, anche nello svolgimento dei lavori domestici. Le sue sorelle si meravigliavano del lungo tempo che trascorreva in chiesa e a volte la criticavano per la sua pietà. Il suo amore a Dio, a Gesù, alla Vergine Maria e ai Santi la teneva in costante atteggiamento di carità. Infatti prestò filiale assistenza al padre, paralizzato per molti anni, e poi alle due sorelle che morirono prima di lei. Si dedicava inoltre alla cura dei bambini, che raccoglieva in casa ed educava con amore materno, e alla visita agli infermi. Sempre prudente nell’agire e riflessiva, attentissima nel compimento dei suoi doveri, vigilava per evitare qualsiasi peccato veniale, per conservare illibato il candore della sua anima.

Nel 1785, già avanti nella via della perfezione sebbene avesse appena sedici anni, le apparve la Vergine Addolorata e la invitò ad associarsi alla Passione del Signore. Teresa accettò senza indugio ed incominciò a sperimentare sofferenze intime, sotto forma di frequenti tentazioni diaboliche e di aridità di spirito, ma dimostrò la sua forza morale mantenendo esternamente un atteggiamento normale e sereno. Abbracciò un forte impegno ascetico con dure penitenze corporali: digiuno, disciplina, cilicio, riposo sulla nuda terra, vitto spesso a solo pane ed acqua.

Nel 1800 conobbe P. Carlo Francesco da Bologna, che fu suo confessore e direttore spirituale per trentasei anni, fino alla morte. Sotto la sua guida nel 1801 la Serva di Dio entrò nell’Ordine Francescano come Terziaria Secolare e il 15 ottobre 1802 vi fece la sua professione. Dopo due anni di purificazione interiore, nel 1804, accesa da nuovo amore verso Dio, iniziò ad essere favorita da fenomeni mistici, soprattutto dopo aver ricevuto la comunione: estasi, visioni, elevazioni, abbracci con il Signore, locuzioni. Il 25 luglio 1804 ricevette le stimmate, che per sua richiesta non si manifestarono nelle mani ma solo al petto e ai piedi. Alle comunicazioni di favori mistici si alternavano aridità spirituali per gran parte della sua vita. Nel 1816 fu favorita anche dal fenomeno mistico del fidanzamento e del matrimonio spirituale. Tutta protesa alle realtà del cielo, fece della sua vita un vero culto spirituale. Sostenne il momentaneo, leggero peso della tribolazione «non fissando lo sguardo sulle cose visibili, ma su quelle invisibili», come insegna l’Apostolo. Morì ad Imola il 1° gennaio 1837. Tre giorni dopo venne sepolta nella Chiesa dell’Osservanza. Il cardinale Giovanni Maria Mastai Ferretti, futuro Papa Pio IX all’epoca Vescovo di Imola, approvò una significativa epigrafe per la sua tomba.

Nel 1893 fu rinvenuto il Diario che il suo confessore e direttore spirituale aveva scritto a sua insaputa, descrivendo tutti i fenomeni straordinari di cui era destinataria. Ciò permise di conoscere la sua vita mistica e sofferente e di dare avvio al Processo Informativo sulla vita e fama di santità che si svolse nella Curia di Imola negli anni 1910-1911. La validità giuridica fu riconosciuta con Decreto della Congregazione delle Cause dei Santi il 7 aprile 1995. Trattandosi di una Causa storica, la Positio fu sottoposta al giudizio dei Consultori Storici che si riunirono il 29 settembre 1998; quindi si tenne il Congresso dei Consultori Teologi il 4 giugno 2013. I Padri Cardinali e Vescovi nella Sessione Ordinaria del 20 gennaio 2015, presieduta da me, Card. Angelo Amato, hanno riconosciuto che la Serva di Dio ha esercitato in grado eroico le virtù teologali, cardinali ed annesse.




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